L´IMPORTANZA DELLA CONCILIAZIONE LAVORO-FAMIGLIA

Mother and baby using a laptop computer

Scritto dalla Dott.ssa Jarmila Chylova

 

La considerazione della conciliazione lavoro – famiglia come uno degli aspetti rilevanti nella gestione delle risorse umane è recente. Fa parte dei nuovi e emergenti codici del lavoro. Soltanto a partire dalla fine degli anni 80 i ricercatori hanno iniziato ad indagare il rapporto fra il lavoro e la vita come un fattore importante del benessere o malessere di una persona. Probabilmente a Rosabeth Kanter (1977) va il merito di aver iniziato a parlare di questi due mondi come di aspetti della vita interconnessi anziché separati (Ghislieri, Colombo & Piccardo, 2010).

Il tema della conciliazione lavoro – famiglia sta diventando di notevole attualità soprattutto oggi.

La società occidentale sta subendo dei cambiamenti. Due sono i fattori principali che influenzano l’interfaccia lavoro – famiglia e di conseguenza la vita delle persone in generale. Si tratta del progressivo invecchiamento che comprende non solo la popolazione in generale, ma riguarda anche la struttura della famiglia al suo interno. Questo comporta in particolare per le donne due impegni importanti nell’ambito familiare, educazione dei figli e più tardi la cura dei genitori anziani. Il secondo fattore è la crisi economica che tocca tutti indistintamente anche per il fatto che nelle famiglie c’è la necessità di lavorare per ambedue i partner. In questo periodo di insicurezza e di carenze, le donne spesso non possono permettersi di rimanere a casa a lungo con i figli piccoli. A questo si aggiunge la attuale riforma pensionistica. E’ spesso difficoltoso e faticoso per le donne ultrasessantenni essere coinvolti al 100% nel processo lavorativo e nello stesso tempo prendersi cura dei genitori anziani.

Secondo l’Istat, le donne, soprattutto quelle con i figli, sono sovraccariche di lavoro familiare in tutte le zone d’Italia e in tutte le classi sociali. Negli ultimi anni devono far fronte alle difficoltà di conciliare il lavoro e la famiglia e alle esigenze imposte da nuovi stili di vita (Rossi & Meda, 2010).

La nota sociologa Chiara Saraceno (2011) in un suo articolo su Repubblica denuncia “un pesante arretramento rispetto alle condizioni minime di conciliazione tra la famiglia e lavoro che sono così importanti per le donne e per la loro possibilità di stare nel mercato del lavoro anche in presenza di responsabilità familiari”.

Conflitto lavoro – famiglia

Nella società industriale occidentale si riscontra che il conflitto tra le esigenze del lavoro e il suo declino come centro di interesse nella vita comporta, di conseguenza, uno squilibrio: le esigenze del lavoro tendono a dominare la vita nel suo complesso, producendo ansia a livello sociale e deterioramento della qualità della vita familiare. L’equilibrio percepito tra lavoro e vita privata può derivare dal riconoscere al lavoro solo un ruolo strumentale, oppure dall’investire molte ore nel lavoro in momenti particolari della carriera o quando la vita al di fuori del lavoro è limitata (Maeran, 2011). Ci sono diversi stressors lavorativi che possono essere associati con il conflitto lavoro – famiglia (Greenhaus & Beutell, 1985). Conciliare responsabilità familiari e lavoro remunerato è la parola d’ordine delle politiche sociali nazionali ed europee sia di quelle del lavoro sia di quelle per le pari opportunità (Saraceno, 2011).

Nuovi codici del lavoro

L’importanza della conciliazione tra lavoro e vita personale è data dal fatto che la conciliazione funziona anche come elemento di attrattiva e di permanenza sul lavoro lungo la vita e si riferisce alla possibilità di bilanciare le richieste lavorative con le aspettative e gli scopi personali delle persone. Questo comporta la negoziazione delle condizioni lavorative, gestione dei tempi lavorativi così come la durata e la flessibilità (Sarchielli, 2003).

Secondo Stikar, Rymes, Riegel e Hoskovec (2003) il futuro delle aziende più che dalle nuove tecnologie dipende dal fatto, quanto riescono a creare una cultura del lavoro solida e di buona qualità. Le aziende hanno bisogno di lavoratori con un atteggiamento positivo verso l’organizzazione, che si identifichino con i suoi obiettivi e che siano più propensi alla cooperazione anziché al confronto. Nello stesso tempo le aziende devono tenere conto di nuovi valori come famiglia, amicizia, tempo libero, la qualità della vita in generale che sono ai primi posti nella graduatoria dei valori delle persone moderne che ci lavorano.

De Carlo (2012) enfatizza i nuovi codici del lavoro, ovvero le dimensioni, principi e comportamenti che sono di particolare rilievo per la soddisfazione dei singoli e per l’efficienza delle imprese. All’interno di una società frammentata e povera di centri di aggregazione in campo associativo, culturale e politico il luogo del lavoro è un luogo privilegiato in cui le persone possono esprimere e realizzare molto di sé.

 

BIBLIOGRAFIA

  • De Carlo, N. (2012). Nuovi codici del lavoro, stress lavoro- correlato e management positivo in N. De Carlo & M. Nonnis (a cura di), Nuovi codici del lavoro. Contributi per la salute e il benessere nelle organizzazioni. Padova: TPM Edizioni, 13-27.*
  • Ghislieri, C., Colombo, L. & Piccardo, C. (2010). La conciliazione tra lavoro remunerato e resto della vita in Argentero, P., Cortese, C. G., Piccardo, C. (a cura di). Psicologia delle risorse umane. Milano: Raffaello Cortina Editore.*
  • Greenhaus, J. H. & Beutell, N. J. (1985). Sources of Conflict between Work and Family Roles. The Academy of Management Review, 10, 76-88.*
  • Maeran, R. (2011). Stress e work- life balance.In Magnani, M. & Majer, V. (a cura di), Rischio stress lavoro – correlate: valutare, intervenire, prevenire, 101-112. Milano: Raffaello Cortina Editore.*
  • Naldini, M. & Saraceno, C. (2011). Conciliare famiglia e lavoro. Vecchi e nuovi patti tra sessi e generazioni. Bologna: Il Mulino Studi e ricerche.*
  • Rossi, G. & Meda, S. (2010). La cura degli anziani e la cura agli anziani in Riva, E. e Zanfrini, L. (a cura di), Non è un problema delle donne. La conciliazione lavorativa come chiave di volta della qualità della vita sociale. Milano: Franco Angeli.*
  • Sarchielli, G. (2003). Psicologia del lavoro. Bologna: Mulino/ Manuali.*
  • Stikar, J., Rymes, M., Riegel, K. & Hoskovec, J. (2003). Psychologie ve svete prace. Praga: Univerzita Karlova v Praze, Nakladatelstvi Karolinum.*

Lascia un commento