ALCUNE TRAPPOLE NELL’AMORE

identificazione nell'amoreL’amore è un processo dinamico in un rapporto diadico accompagnato da un susseguirsi di emozioni, di ricerca della vicinanza reciproca, di costruzione di un Noi investito da aspettative. Si tratta di un processo complesso ed interattivo, in cui è possibile cadere in alcune trappole.

 

L’IDEALIZZAZIONE

Non c’è l’innamoramento senza l’idealizzazione di se stessi e del partner. In questa fase ognuno propone, inconsapevolmente, all’altro, e nello stesso tempo a se stesso, un’immagine ideale di Sé. Ognuno, all’interno di una relazione fortemente coinvolgente, assicura all’altro che grazie a lui potrà sentirsi al centro del mondo. (Malagoli Togliatti, M., Angrisani, P., Barone,M., 1999) Nonostante si consideri come uno stato “normale”, in quella fase della vita di coppia, occorre sempre prudenza. L’idealizzazione rischia di impoverirci, perché tutto ciò che ha valore è collocato nell’altro. Il rischio sta nel fatto che se l’altro non ricambia l’idealizzazione di cui è stato investito, l’incantesimo si può rompere e si può vedere l’altro in una prospettiva realistica, o si può precipitare nel rifiuto di noi stessi, svuotati di ogni nostro valore che nell’idealizzazione abbiamo attribuito alla persona amata.

Agli innamorati che idealizzano la persona amata va ricordato che, dal punto di vista psicoanalitico, l’idealizzazione è una regressione infantile che trasferisce sulla persona amata il senso di unicità come quello dei bambini nei confronti dei genitori sopravvalutandoli. (Galimberti, U., 2004) Non tenere i piedi almeno un po’ per terra nella fase dell’innamoramento, comporta più difficoltà nella fase della disillusione, dove una volta perso quell’abbaglio, si rischia di non accettare il partner come è in realtà.

 

LA TRAPPOLA DELL’IMMEDESIMAZIONE

“Chi non può vivere senza una determinata persona per lo più non può vivere neanche con lei.” (Watzlawick)

A volte la passione porta all’alienazione da sé. Questo si manifesta o nell’immedesimazione con la persona amata con la conseguente perdita e annullamento della propria identità, o nel possesso della persona amata riassorbendola, con la tendenza ad isolarla e ad escluderla dal resto del mondo.

Nel tentativo di avvicinarsi più possibile all’amato, chi ama cerca di essere come presume l’amato lo voglia. E così si allontana da sé. Quello che si crea in questa distorsione dell’amore è da un lato la solitudine narcisistica della persona amata e dall’altro la dipendenza totale dell’amante dall’amato che, in questo modo si allontana da sé.  (Galimberti, U., 2004)

Gli amanti in quella reciproca immedesimazione che impropriamente chiamano «amore» cercano di allontanarsi dal disprezzo di sé, da tutto ciò che di sé non piace, dalla loro parte rifiutata che tendono a rimuovere e a dimenticare, percorrendo quella via breve del salto rapido dell’identificazione anziché del cammino lento del cambiamento. In realtà, chi ama in questo modo, non si sta occupando dell’altro, ma solo di sé stesso, costruendo non l’amore, ma una nuova immagine di sé che corrisponda il più possibile al proprio ideale dell’Io. Furio Semerari promuove il riconoscimento delle differenze individuali, da cui prendono avvio i giochi di seduzione per condurre l’altro a sé e non, come succede nell’immedesimazione, un annullamento del sé per l’altro.

Se si rispetta la «giusta misura» allora nasce quel Noi, dove due persone non sono legate fisicamente come i gemelli siamesi,… ma, nel formare un Noi, mettono in comune non solo il loro benessere, ma anche la loro autonomia. (Nozick, 1989)

 

MAL D’AMORE E AMORE DEL MALE

Anche la scelta del partner può diventare una trappola in cui cadere. I vampiri amorosi maschili o femminili sono alquanto presenti nella letteratura e nel cinema (Angoscia di George Cukor, Cruel Intentions di Roger Kumble, I Buddenbrook di Thomas Mann, Guerra e pace di Tolstoj). La metafora del vampirismo amoroso rappresenta la brama di voler esercitare il proprio potere sull’altro, come per «succhiare» il suo sangue psichico. Inizialmente i vampiri amorosi sono eroticamente attratti dalla loro preda, poi vengono presi da invidie e dal bisogno di valorizzarsi svalorizzando gli altri, in particolare chi più glielo consente in quanto innamorato. In genere non si placano nel gioco di seduzione-distruzione se non quando il partner si riduce in una qualche rovina psicologica ed esistenziale, per cui a quel punto possono gettarlo via come un giocattolo che non funziona più. (Brunelli, P.P., 2016)

Narcisismo patologico e ferita narcisistica si incastrano l’uno nell’altro. Narcisismo è quell’amore per se stessi che, nella misura in cui è distorto per difetto o per eccesso, determina problemi nelle relazioni amorose. Ferita narcisistica – la persona con la ferita narcisistica è debole con una bassa autostima.

 

L’AMORE EROTICO NON SEMPRE COSTRUISCE UNA COPPIA

Un’intimità illusoria – Questo può portare a concludere che ci si ama perché ci si desidera fisicamente. Tuttavia, il desiderio sessuale può essere stimolato non solo dall’amore, ma anche dalla solitudine, oppure dalla vanità, dal desiderio di essere conquistati o di conquistare, dalla spinta a ferire o distruggere.

L’intimità che è stabilita principalmente attraverso il contatto sessuale sembra a prima vista far superare la separazione dall’altra persona. Si tratta in realtà di un’illusione. Infatti, questa esperienza d’improvvisa intimità è spesso di breve durata. Quando ciò che prima era attraente e sconosciuto è diventato intimo e noto, può sembrare che non ci siano più barriere da superare né segreti da penetrare, e quando l’illusione svanisce, i due si sentono più estranei di prima. Mancano tenerezza, rispetto, impegno.

Il legame non acquista profondità e spessore, non si sviluppano la tenerezza, il senso di responsabilità, il rispetto, la comprensione per l’altro. (Padrini, F., 2004)

 

GELOSIA

Se l’assenza assoluta di gelosia non viene apprezzata perché segno dell’indifferenza e non garantisce l’esclusività della relazione, l’eccesso di gelosia e la presenza di gelosia infondata, può diventare veleno nella vita di coppia.

Quello della gelosia è un tormento che altera la percezione, l’attenzione, la memoria, il pensiero e il comportamento. Al sentimento di esclusività è connesso il desiderio di essere unici per la persona amata, ciò che il tradimento smentisce. (Galimberti, U., 2004)

Il pensiero tende ad essere rimuginante e tutto viene percepito in quella chiave. Le minacce e gli interrogatori si alternano con le suppliche e con le dichiarazioni d’amore eterno e poi ancora con le manifestazioni di disprezzo e le esplosioni di rabbia.

Chi prova gelosia si trova in uno stato emotivo che rende il pensiero confuso e il comportamento contradditorio. Questi sentimenti sono l’opposto della passione, dell’intimità e della dedizione che sono caratteristiche principali dell’amore.

Più che dell’amore si tratta di un bisogno di possesso, di un amore dipendente, della percezione dello squilibrio di potere all’interno della coppia.

 

TRADIMENTO

L’amore è una relazione, non una fusione. L’amore non è possesso, perché il possesso non tende al bene dell’altro, solo al mantenimento della relazione, senza mai garantire la felicità. Il tradimento è un evento che irrompe nella serena e pacifica vita di coppia perché la mina persino nelle sue fondamenta perché minaccia quel NOI costruito con impegno e con investimento.

Essere traditi indebolisce la fiducia in se stessi e la sensazione di essere degni d’amore in chi è tradito. Al contrario, in chi tradisce, il tradimento aumenta la fiducia in se stesso, riattiva il narcisismo infantile. Spesso nel tradimento è proprio questa gratificazione narcisistica che si va cercando, questo amore di sé che non ha nulla a che vedere con l’amore per l’altro. (Galimberti, U., 2004)

Nella maggior parte dei casi il motivo del tradimento è la ricerca di ciò che manca: complicità, intimità, conferma della propria attrattiva, sostegno affettivo. Chi tradisce sceglie di vivere una sorta di compromesso tra il desiderio di fuggire e il bisogno che ha ancora dell’amore del partner. Il tradimento può nascere dalla delusione delle aspettative, dalla noia e dalla repressione continua dei propri desideri, dalla rabbia e dal risentimento accumulati e inespressi. In fondo il problema non è il tradimento di per sé, ma la mancanza di comunicazione. (Padrini, F., 2004)

 

BIBLIOGRAFIA

  • Brunelli, P.P., 2016, Se l’amore diventa un inferno, Rizzoli, Roma
  • Galimberti, U., 2004, Le cose dell’amore, Super UE Feltrinelli, Milano
  • Malagoli Togliatti, M., Angrisani, P., Barone, M., 1999, La psicoterapia con la coppia, Franco
  • Padrini, F., 2004, La vita di coppia, Edizioni Rizza, Milano

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