CONSEGUENZE PSICOLOGICHE DEL FALLIMENTO ECONOMICO
Scritto dalla Dott.ssa Jarmila Chylova
Il fallimento economico e il licenziamento sono eventi importanti nella vita di una persona. Ambedue hanno un punto in comune, cioè la perdita del lavoro, ma si differenziano per i vissuti emotivi per le conseguenze non solo economiche, ma anche psicologiche.
Quando un imprenditore decide di costruire un’impresa, di solito è pieno di entusiasmo, vuole realizzare sogni e avere successo. Raramente pensa all’insuccesso o, peggio ancora, al fallimento. L’imprenditore è a capo dell’impresa come il capitano alla guida della sua nave. Le sue responsabilità sono enormi e complesse. Comprendono diversi aspetti: economici, legali, sociali e morali. Per queste ragioni il fallimento economico, oltre che economiche e legali ha anche conseguenze psicologiche.
Ma cosa veramente succede nella mente e nel cuore di chi vede arenarsi la propria nave, di chi vive il fallimento della propria impresa in prima persona?
Il fallimento per diverse ragioni può essere vissuto in una maniera drammatica e accompagnato dalle seguenti reazioni emotive:
- Il fallimento è come un terremoto che coinvolge tutti gli aspetti della vita della persona che ne è coinvolta. E’ un evento spartiacque. La persona ha la sensazione che nulla può essere più come prima.
- La percezione della propria autoefficacia viene distorta. La persona si sente ad un tratto più vulnerabile, non più infallibile.
- Il fallimento ha effetti sulla percezione degli altri che ad un tratto sembrano tutti più forti, più bravi, più infallibili, mentre noi con la nostra barca ci troviamo arenati.
- Il senso di colpa in seguito all’evento rischia di annidarsi nella mente con tendenze ossessive mentre ci si sforza a capire perché è successo questo, cosa si è sbagliato, dove è stato fatto l’errore, cosa si sarebbe potuto fare e non si è fatto. Il senso di colpa può instaurarsi in seguito ai danni economici dovuti al fallimento, ma anche nei confronti dei lavoratori e dei propri familiari che non si è stati in grado di tutelare completamente.
- La persona vive il senso di perdita riferito ai danni economici, ma anche a quelli morali. Il senso di perdita può toccare persino l’identità, l’immagine sociale di se e l’autostima. L’identità viene toccata soprattutto laddove l’imprenditore ha impegnato gran parte della vita a costruire un’impresa di cui faceva parte e con la quale si indentificava.
- Il vissuto di vergogna per non essere stato all’altezza, perché il fallimento economico è pubblico e perché i suoi effetti si estendono alle relazioni sociali.
- Il senso di paura di non farcela e di non essere in grado di riprendersi.
- Infine il fallimento può portare ai sentimenti di rabbia dovuti alla frustrazione per aver sbagliato e non aver saputo impedire il susseguirsi di eventi negativi.
Come uscirne?
Inanzitutto occorre ricordare che un evento così potente come il fallimento coinvolge diverse sfere della vita di un imprenditore e appartiene agli eventi altamente stressanti. Può essere considerato a tutti gli effetti un evento traumatico per la persona che lo subisce.
- Occorre fermarsi, magari prendendosi una pausa e accettare il proprio fallimento e la propria fragilità del momento. Le emozioni negative vanno ascoltate e accettate. Solo una loro accettazione e una corretta elaborazione dell’evento può dare luogo ad una trasformazione che porta alla crescita.
- Prova a considerare l’errore come una risorsa. La capacità di guardare i propri errori non come motivo di condanna, ma come parte della propria crescita è fondamentale.
- Cerca di utilizzare appropriate strategie di coping centrate sul problem solving e sulle emozioni ci si può preparare per ripartire in una nuova progettualità della vita.
- Nel fronteggiamento dello stress dovuto al fallimento non di minor importanza è il sostegno sociale. Quanto più l’imprenditore è stato capace di costruire con gli altri rapporti affettivi sani e duraturi, tanto più facilmente potrà ottenere in seguito al fallimento un adeguato supporto sociale dai propri familiari e dagli amici.
- E’ importante darsi tempo per rialzarsi e per riprogettare la propria vita professionale. Ricordare che il tempo per la ripresa è soggettivo e sta a noi adattarlo ai nostri bisogni.
Nel film Rocky Balboa, nel discorso di Rocky a suo figlio, il padre dice: “Non è importante come colpisci, importante è come sai resistere ai colpi, come incassi e se finisci al tappeto, quanta forza hai di rialzarti. Così sei un vincente!”