RICERCA DELLA GRAVIDANZA, PERCORSO FATICOSO PER IL CORPO E PER LA PSICHE

La ricerca della gravidanza anche con l’aiuto della procreazione medicalmente assistita è un percorso faticoso per le coppie e soprattutto per le donne, che coinvolge sia il corpo sia la psiche. Nonostante nella società odierna la donna abbia diverse possibilità di realizzazione e avere un figlio sia diventata una scelta consapevole, il desiderio della gravidanza e di coronare la propria vita dando al mondo una creatura rimane sempre qualcosa di grande importanza per le donne. La sterilità può divenire causa di alterazione della vita di coppia e motivo di sofferenza e di angoscia (Flamigni, Mutinelli, 2001). L’infertilità e la conseguente ricerca della gravidanza viene considerata come una delle situazioni più stressanti della vita e genera alla coppia diversi problemi soprattutto di tipo sociale e psicologico. Nel mondo ne soffrono da cc 10-15% delle coppie (Zivaridelavar et al, 2016).

E’ importante considerare la sterilità come un fattore di crisi esistenziale e di notevole tensione emotiva sia per la donna sia per la coppia complessivamente. La condizione di sterilità genera una profonda frustrazione e costituisce un trauma in grado di scatenare reazioni depressive e di svalorizzazione di sé. Tra i sentimenti che la persona sterile può provare c’è un forte senso di inferiorità. Da questi sentimenti scaturisce il forte desiderio della ricerca di gravidanza a tutti i costi. Invece a livello di coppia si possono verificare difficoltà relazionali con conseguenze anche sulla vita sessuale (Ardenti, La Sala, 2003).

Va precisato che nel 10-15% delle coppie sterili, l’iter diagnostico non rileva nessuna causa organica e/o funzionale della sterilità (sterilità idiopatica), ciò aggrava la frustrazione nelle coppie (Ardenti, La Sala, 2003).

Le più frequenti reazioni alla diagnosi di sterilità sono:

  • Sorpresa,

  • Rifiuto,

  • Rabbia,

  • Isolamento,

  • Dolore,

  • Senso di colpa,

  • Risoluzione (ibidem).

Di particolare gravità appare la sensazione di “perdita di controllo” sulla possibilità di procreare e di portare avanti il progetto della vita di coppia e di costruire una famiglia. In queste situazioni c’è il rischio che la intimità della coppia viene deteriorata. La vita sessuale come il corpo femminile diventano solo uno strumento per il raggiungimento dello scopo di procreare e si perde il piacere del contatto fisico in sé. Gli atti sessuali vengono ridotti e scanditi dalle giornate fertili per la donna con una conseguente delusione ad ogni ciclo. Questo si verifica, se la vita intera sia concentrata su un unico scopo, quello di avere un figlio. Generalmente le donne durante la ricerca della gravidanza tramite la procreazione medicalmente assistita manifestano più alti livelli di stress rispetto i loro partner (Prasanta, Swarnali, 2010). Nello stesso tempo le ricerche rilevano che tale stress durante il trattamento abbassa significativamente la probabilità di successo nella procreazione (Engster, Vingerhoets, 1999, Prasanta, Swarnali, 2010).

Non di minore importanza sono le conseguenze sulla vita sociale della donna e della coppia. Con il susseguirsi di tentativi e di successivi insuccessi le donne, mosse dalla forte emozione di invidia nei confronti delle donne madri, spesso evitano di frequentare parenti e/o amici con i figli. Per il senso di frustrazione, di inferiorità e di incompletezza a volte evitano anche contatti con le famiglie d’origine con lo scopo di evadere le domande su un possibile arrivo di un figlio.

Durante i colloqui si sente spesso: “Dottoressa, non so più cosa fare, sono diventata persino allergica alle donne in gravidanza… Non le posso più vedere! Mi provoca dolore vedere quei pancioni!”

Il sostegno psicologico può essere di grande utilità alle donne sia nel percorso terapeutico della procreazione medicalmente assistita sia per aiutarle a comprendere le motivazioni soggettive sottostanti a tale forte desiderio.

 

Bibliografia:

  • Ardenti, R., La Sala, G.B., 2003, La maternità possibile, Diabasis Reggio Emilia;
  • Flamigni, C., Multinelli, P., 2001, Curare la sterilità, Carocci editore, Roma;
  • Engster, A., Vingerhoets, A.J.J.M., 1999, Psychological aspects of in vitro fertilization: a review, Social Science&Medicine, Volume 48, Issue 5, March, 575-589, https://www.sciencedirect.com/science/article/abs/pii/S0277953698003864;
  • Prasanta, K.D., Swarnali, S. 2010, Psychological aspects of infertility, British Journal of Medical Practitioners, 2010, 3(3), a336.

 

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