COSA E’ AMORE? LA VERITA’, VI PREGO!

amore-e-psicheScritto dalla Dott.ssa Jarmila Chylova

Cosa è amore? Una relazione? Un valore? Uno stato psicologico? Una sensazione? Perché spesso l’amore è uno degli obiettivi principali a cui tendere nella vita? Perché ci dà così tanta felicità, quando ci sentiamo amati? E perché ci disperiamo così tanto quando l’amore finisce?

La cosa più difficile da trovare nei legami amorosi è l’amore”. (F. De La Rochefoucauld, 1965)

Tante domande, troppe… e di conseguenza una risposta molto complessa. In primis, occorre precisare che l’amore si articola in 6 fasi:

  1. Innamoramento – Adorazione
  2. Delusione
  3. Disprezzo
  4. Disillusione
  5. Compassione
  6. Accettazione – Unione (Malagoli Togliatti, Angrisani, Barone, 1999)

Nella sua definizione concorrono i fattori biologici, psicologici e sociali. Biologici, perché dal punto di vista ontogenetico la natura ha predisposto dei meccanismi che facilitano la funzione riproduttiva e la conservazione della specie. Di solito un sentimento amoroso nasce guardando il volto di una persona che ci colpisce e che attrae il nostro sguardo. In quel momento il segnale visivo avvia le reazioni biochimiche dei pigmenti della retina e di molecole quali il GMP (Guanosin Monofosfato ciclico) e il Glutammato che portano il segnale dall’occhio al cervello. In seguito, nel momento in cui due persone si innamorano, dal punto di vista neurobiologico, nel cervello si attiva il sistema della ricompensa, di cui fa parte il cervello emozionale. Proprio nel sistema della ricompensa nascono i sentimenti di euforia, esaltazione, intensa soddisfazione, dipendenze ecc., associati a comportamenti della ricerca e dell’avvicinamento. Gli effetti assomigliano a quelli dell’uso delle sostanze oppioidi come per esempio la cocaina.

Ogniqualvolta che il sistema della ricompensa si attiva, i neuroni corticali e sottocorticali producono e liberano su altri neuroni bersaglio con i quali sono collegati, neurotrasmettitori quali dopamina e noradrenalina che oltre a generare lo stato di benessere, agisce sulle regioni corticali frontali con la conseguente sospensione del giudizio razionale. Ecco perché del modo dire: “Ho perso la testa … “. La dopamina inoltre, nell’amore inibisce l’attività dell’amigdala che è responsabile delle emozioni come l’irascibilità, la collera e la paura. L’oscuramento dell’amigdala può dare luogo ai comportamenti azzardati, poco prudenti, irrazionali con la riduzione della censura morale. Nello stesso tempo questo provoca un atteggiamento prevalentemente positivo e facilita l’aumento della fiducia nei confronti del partner, senza la quale risulterebbe difficile avviare una relazione sentimentale sana (Ziparo, R., 2016).

Si potrebbe supporre che questi meccanismi di biochimica hanno la funzione soprattutto di facilitare l’accoppiamento. Dal punto di vista psicologico e comportamentale questa sospensione del giudizio fa sì che le persone innamorate non sono in grado di vedere il partner oggettivamente e lo idealizzano. Quelli che normalmente consideriamo limiti e difetti, nella persona amata non solo vengono minimizzati, ma possono essere percepiti come “seducenti”, “interessanti”, “particolarità positive”.  Umberto Galimberti scrive: “ …non ci si può innamorare se non si idealizza la persona amata, se la fantasia non interviene a farne qualcosa di unico, di inequiparabile.”

Infatti, secondo Cancrini e Harrison (1986), l’innamoramento o la scelta del partner è scarsamente legato alle caratteristiche reali di quest’ultimo. Ne è conferma il fatto che pur rimanendo queste caratteristiche inalterate, l’amore spesso finisce e la coppia si rompe. Dal punto di vista psicologico, in realtà ci innamoriamo sempre dell’immagine che l’altro ci rimanda di noi, e dell’immagine che a lui rimandiamo. Da questo scambio di immagini nasce la relazione.

Per completare il quadro biochimico, occorre nominare ancora la Vasopressina o ADH (Anti Diuretic Hormone) che normalmente interviene nella regolazione dei liquidi nell’organismo ed indirettamente regola la pressione sanguigna. Questo ormone negli uomini determina anche l’aumento dell’irascibilità e dell’aggressività verso altri maschi e facilita comportamenti volti alla cura della prole. Inoltre ADH insieme all’oxitocina, un ormone che viene prodotto dalla donna durante il parto per favorire l’attaccamento al bambino, che aumentano durante la relazione amorosa, facilitano l’attaccamento alla persona amata e stabilizzano il legame di coppia.

Non ci si può dubitare che la biochimica influenzi gli stati emotivi ed i comportamenti che però sono influenzati anche dalla società e dal contesto culturale. L’amore nella nostra cultura è uno dei valori più importanti. Come dice Giuseppe Ruggiero, in nessun’altra cultura possiamo trovare delle aspettative nei confronti dell’amore così ambiziose. Dall’amore vogliamo che ci faccia star bene, che ci appassioni, che ci salvi dalla solitudine, che ci strugga, che ci redima, che ripari le nostre ferite dell’infanzia. Infatti, l’amore romantico non è altro che la ricostruzione delle nostre relazioni primarie con le figure di accudimento. Ma l’amore è veramente in grado di soddisfarci in tutte queste nostre aspettative? Premio Nobel per la letteratura, Alice Munro, Nelle Lune di Giove (1982) scrive: “Chi lo dice che l’amore sia un sentimento indispensabile? Se ne farebbe volentieri a meno. È anche una guerra, non è né buono né onesto, soprattutto non contribuisce alla felicità in maniera affidabile“.

L’amore è strettamente annesso alla passione, al dolore, allo struggimento, al tormento, alla fedeltà, al piacere, ai legami. Può andare d’accordo il desiderio infuocato con la tenerezza? Può andare d’accordo l’amore con la libertà? Può andare d’accordo la passione con la fedeltà? E’ possibile che la maggior parte delle delusioni amorose siano dovute proprio alle aspettative eccessive e incongruenti? E’ possibile che l’amore sia la più grande delle illusioni?

Baldaro Verde e Palanca nella loro opera Illusioni d’amore parlano d’amore come di un mezzo per soddisfare i propri bisogni, che a loro volta stanno alla base della scelta del partner. “Amare vuol dire cercare consciamente quel che ci è mancato e ritrovare spesso inconsciamente quel che abbiamo già conosciuto (Olivier, 1980). In pratica, dal punto di vista psicologico, l’amore potrebbe essere visto come uno stato emotivo che ha luogo dentro la nostra mente. E’ uno stato che ci dà la possibilità di metterci in contatto con la parte più intima, ma anche più vitale di noi, quella emotiva e in questo modo sperimentare una valorizzazione e una benevolenza nei confronti di noi stessi. Il bisogno d’amore non è altruista, l’altro è solo il mezzo per poter amare noi stessi.

L’amore viene dalla mancanza, spinti dal bisogno, spesso si incontrano due infiniti con due limiti, cioè due bisogni infiniti di essere amati e due immense e fragili incapacità di amare. Le delusioni nell’amore a volte provengono dall’intensità della percezione del bisogno che più fortemente e con più sollecitazione ci spinge verso la sua soddisfazione, così è più facile che si cade nella scelta del partner errata.  Se soprattutto la fase dell’innamoramento è facilitata e sostenuta dalla biochimica, d’altro canto però è talmente intensa che non può durare a lungo. Ne consegue che quando la produzione degli ormoni cessa o viene ridotta, avviene la fase della delusione. Succede che la corteccia frontale responsabile dei giudizi razionali riprende il proprio funzionamento regolare e il partner comincia ad essere percepito così, come in realtà è. Nel momento dell’innamoramento il partner idealizzato è già portatore di quegli elementi che, successivamente, gli potrebbero varare persino l’attributo di persecutore, insensibile, egoista e quant’altro faccia di lui qualcuno che immensamente delude (Malagoli Togliati et al, 1999). Parliamo della fase di delusione, dalla quale scaturisce il disprezzo. Se invece al posto della delusione avviene la disillusione e si è in grado di accettare il partner così come è in realtà, naturalmente con i suoi pregi e difetti, si può parlare di compassione che porta all’unione e all’amore vero, amore come filia. Il disincanto segna il passaggio fondamentale, doloroso e indispensabile, obbligato della coppia, ritiro della proiezione, non c’è più la passione, c’è possibilità di vedere l’altro come è e amarlo per quello che è (Rugiero, 2016).

La coppia non è solo luogo della ricostruzione, riparazione del legame affettivo primario, ma anche come luogo evolutivo, un’occasione di un continuo scambio dei contenuti emotivi che può arricchire notevolmente. Ognuno porta nella coppia la propria storia, i propri vissuti, le emozioni, le proprie fragilità. Ogni coppia ha una sua melodia intima e il modo di sintonizzarsi, come se facesse una danza… L’amore è fatto di accordi, di disaccordi, di pause, di fratture, di possibili riparazioni. La relazione d’amore non è statica, è dinamica. La sua dinamica e la sua riuscita dipende molto dalla capacità di individuazione e di separazione e dalla flessibilità dei due partner. La eccessiva fusionalità e rigidità sono fattori che influenzano negativamente la buona riuscita della vita di coppia e creano dinamiche disfunzionali.

 

BIBLIOGRAFIA:

  • Baldaro Verde, J., Palanca, G.F., 1984, Illusioni d’amore, Raffaello Cortina Editore, Milano
  • Galimberti, U., 2004, Le cose dell’amore, Super UE Feltrinelli, Milano
  • Harrison, L., Cancrini, G., 1983, La trappola della follia, Nis, Roma
  • Munro, A., 1982, Le lune di Giove, La Feltrinelli, Milano
  • Malagoli Togliatti, M., Angrisani, P., Barone, M., 1999, La psicoterapia con la coppia, Franco Angeli, Milano
  • Olivier, C., 1980, I figli di giocasta, Tr. It.Emme Edizioni, Milano 1981
  • Ruggiero, G., 2016, La verità, vi prego, sull’amore? Cambiano le coppie, cambiano le psicoterapie?
  • Ziparo, R.M., 2014, Neurobiologia dell’amore. L’amore romantico e l’amore materno, http://www.sintesidialettica.it/leggi_articolo.php?AUTH=208&ID=509&NUMBER=6

 

 

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